Ferma il burnout prima che sia troppo tardi
Hai presente quella sensazione di essere sempre un passo indietro?
Di non riuscire a tirare mai il fiato, nemmeno quando la giornata finisce?
Magari ti ripeti:
“È solo un periodo intenso.”
“Appena chiudo questo progetto, andrà meglio.”
Ma la verità è che il burnout non arriva all’improvviso.
Si infiltra un po’ per volta.
E quando finalmente ti accorgi che qualcosa non va, spesso è già lì che si è preso tutto: energia, motivazione, lucidità.
Il burnout non è un segno di debolezza.
È un segnale di disconnessione da te stesso.
Ed è proprio per questo che puoi fermarlo.
Ma serve riconoscerlo per tempo.
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BURNOUT: I SEGNALI CHE NON DEVI IGNORARE
Non aspettare di crollare per ascoltarti.
Ci sono campanelli d’allarme che ti avvisano con largo anticipo.
Ecco quelli più comuni:
- Ti svegli stanco, anche dopo aver dormito.
- Senti che l’entusiasmo si è spento e che tutto è diventato un peso.
- Ti irriti per un nonnulla o ti senti sempre “sotto pressione”.
- Fai fatica a concentrarti e rimandi le decisioni più semplici.
- Pensi che “non ce la farai” o che “devi fare tutto da solo”.
Se ti riconosci anche solo in uno di questi segnali, fermati un attimo.
Respira.
E chiediti: come sto davvero?
NON ASPETTARE DI RAGGIUNGERE IL LIMITE
Il burnout non si batte con la forza di volontà o con l’ennesima lista di cose da fare.
Si previene con scelte consapevoli.
E sì, anche con un po’ di coraggio: quello di dire basta a un ritmo che non ti somiglia.
Ecco 5 strategie pratiche che puoi iniziare a usare oggi:
- Fai check-in regolari con te stesso.
Non chiederti solo cosa devi fare. Chiediti come ti senti. Ogni giorno.
- Impara a dire no.
Non è egoismo. È rispetto per le tue risorse.
- Inserisci pause rigenerative.
Dieci minuti di silenzio, una passeggiata, un caffè senza telefono. Conta più di quanto pensi.
- Proteggi spazi non negoziabili.
Lo sport, le relazioni, la natura. Qualunque cosa ti aiuti a ricaricare. Falla diventare una priorità, non un “se avanzo tempo”.
- Chiedi supporto prima del crollo.
Un confronto con un coach, un collega di fiducia, una figura HR. Non devi fare tutto da solo.
NON È IL LAVORO A CONSUMARTI. È L’IDEA DI NON POTERTI FERMARE.
Forse pensi che il burnout sia il prezzo da pagare per essere “bravo”, “affidabile”, “all’altezza”.
Ma la verità è che nessun successo vale la tua salute mentale.
E nessun incarico merita di prosciugarti fino a lasciarti vuoto.
Il primo passo per riprenderti è smettere di raccontarti che “passerà da solo”.
Perché non passa.
Si gonfia, fino a diventare un muro invalicabile.
La buona notizia?
Puoi scegliere di fare qualcosa di diverso.
LA SOLUZIONE È UNA SOLA: RICONNETTERTI A TE STESSO
E se oggi decidessi che meriti di stare bene?
Che la tua energia, la tua serenità, la tua motivazione contano quanto (se non di più) di qualsiasi scadenza?
Con un percorso mirato possiamo lavorare insieme per:
- Riconoscere e disinnescare i segnali di stress cronico.
- Costruire una routine che ti sostenga davvero, invece di prosciugarti.
- Sviluppare la capacità di dire no, senza sensi di colpa.
- Riprenderti il tuo spazio interiore, fatto di equilibrio e lucidità.
L’ho già fatto con tante persone che credevano di “non avere altra scelta”.
Oggi vivono e lavorano con più energia, più chiarezza e più libertà.
Non aspettare di arrivare al punto di rottura.
Non hai niente da perdere. Tranne la stanchezza cronica che ti porti addosso.
Contattami e troveremo insieme la soluzione migliore!






